Shared by Max
Questo è il tipo di notizia che non dico vorrei vedere al telegiornale, ma almeno su qualche quotidiano o programma di approfondimento sì…
In Bangladesh venti milioni di persone rischiano l’avvelenamento da arsenico dovuto al consumo di acqua contaminata. E la colpa potrebbe essere di un progetto di cooperazione internazionale, pensato a fin di bene ma realizzato male.
Quarant’anni fa, spiega l’Independent, le Nazioni Unite e la Banca mondiale avevano investito nel paese per avviare un programma di pozzi per ricavare acqua potabile, in modo da evitare l’uso di acque di superficie contaminate da batteri, che causava la morte di 250mila bambini ogni anno. Ma non vennero effettuati i test per l’arsenico, che si trova naturalmente nei delta del Gange e del Bramaputra.
All’inizio degli anni novanta si scoprì che dieci milioni di sorgenti d’acqua sotterranee erano avvelenate e l’Organizzazione mondiale della sanità disse che ci si trovava davanti “al più grave avelenamento di massa nella storia. L’effetto del disastro è superiore a quello di Bhopal, in India, nel 1984, e di Cernobyl nel 1986?.
Secondo un rapporto dell’Unicef, l’uso di risorse d’acqua alternative, come quella piovana o filtrata in superficie, ha diminuito la percentuale degli avvelenamenti da arsenico, ma ancora il 13 per cento della popolazione, pari a 20 milioni di persone, sta ancora usando acqua contaminata, rischiando di norire di vari tipi di cancro.
In occassione della giornata mondiale dell’acqua il ministro della salute del Bangladesh Ruhal Haque ha detto che “oltre a trovare soluzioni di tipo ambientale bisognerebbe rendere consapevole la gente dell’altissimo pericolo che correâ€.