Shared by Max
Gran bel post…
Â
Flavia Perina è la direttrice del Secolo d’Italia, prima organo ufficiale del Movimento Sociale Italiano poi organo ufficiale di Alleanza Nazionale, poi infine (dopo la confluenza di AN nel Popolo delle Libertà , confluenza inizialmente esclusa categoricamente dal leader di AN Gianfranco Fini) organo ufficioso di quella fetta di ex AN che si riconosce nelle prese di posizione “innovative” di Fini. Il ruolo di “avanguardia” culturale del Secolo, come peraltro i distinguo e i mugugni di Fini rispetto alla linea ufficiale del Premier, hanno suscitato varie discussioni tra gli osservatori di cose politiche. Infatti, le opinioni contenute negli editoriali della Perina sono spesso alquanto inusuali per una ex militante del Fronte della Gioventù nonché parlamentare del PdL: critiche sulle cosiddette leggi ad personam, forte accento sulla laicità e sullo spirito istituzionale, smarcamento da certe dichiarazioni di Berlusconi, eccetera eccetera.
Â
Un giorno Flavia Perina scrive persino questo:
Â
Serve o no una svolta di moralizzazione nella politica italiana? Come si determina? Il tema dell’immigrazione può essere affrontato solo con un approccio securitario? È giusto o no che i ragazzi stranieri nati in Italia siano cittadini a tutti gli effetti? Un partito che si chiama “della libertà †può occuparsi, oltreché di intercettazioni, di regolamentare la libera scelta di chi convive? Di dare speranze alle giovani donne e uomini che cercano una prospettiva per il futuro? Crediamo o no nella laicità dello Stato? Crediamo o no che vada premiato il merito più che i diritti di casta? Che tutti debbano avere uguali opportunità ? Che la politica non sia casting ma impegno, e anche missione? Che leadership significhi guidare processi politici e non solo accodarsi ai sondaggi?
Â
Che potrebbe sembrare sotto ogni aspetto la dichiarazione appassionata di un oppositore dell’attuale Governo, la dichiarazione di “una di sinistra”.
Â
Luca Sofri è stato tra i più attenti osservatori dell’evoluzione del Secolo, ne ha parlato più volte sul suo blog, fino a proporre a Flavia Perina un ruolo da “editorialista” nel suo neonato Post (una delle creature più interessanti dell’informazione italica). L’avanguardia guidata dalla Perina ha finito per confondere i confini tra destra e sinistra, secondo Sofri, al punto che, non soltanto sono tantissime le cose che avvicinano Sofri (già vicino a iMille e membro della Direzione Nazionale PD nell’era Veltroni) e Perina, ma si farebbe addirittura fatica a trovare qualcosa che li divida.
Â
Mi trovo quasi sempre d’accordo con lei, non solo sul piano delle posizioni politiche ma soprattutto su quello di analisi e valutazioni più estese e generali. E dopo aver parlato un po’ con lei in un bar romano, le ho chiesto, a partire da questo suo articolo, «ma scusa, sono mesi che ti sentiamo dire cose assolutamente condivisibili e auspicabili, e ci diciamo ogni volta “guarda come siamo d’accordo†e ce ne meravigliamo, e anzi ormai non ce ne meravigliamo più: quindi a questo punto la cosa che comincio a chiedermi, piuttosto, è «cosa ci divide?» #
Â
Ora, non voglio fare il guastafeste né voglio negare la novità e l’importanza (meramente potenziale, finora) dell’ “area finiana” in un eventuale evoluzione del centrodestra nostrano, ma visto che la direttrice Perina è anche deputata del Popolo delle Libertà , propongo un metodo facile facile con cui ciascun lettore che non sia elettore o simpatizzante dell’attuale maggioranza possa indagare se ci sia qualcosa che lo divide dall’ on. Perina oppure no. Cioè, molto banalmente, cosa fa Flavia Perina in Parlamento. Ebbene:
Â
Â
Flavia Perina vota a favore del legittimo impedimento (seduta 277 del 3 febbraio 2010).
Flavia Perina vota a favore del reato di immigrazione clandestina (seduta 177 del 14 maggio 2009).
Flavia Perina vota a favore delle ronde (seduta 177 del 14 maggio 2009).
Flavia Perina vota a favore del prolungamento a 6 mesi della permanenza negli ex CPT (seduta 177 del 14 maggio 2009).
Flavia Perina vota a favore delle realizzazioni di nuove centrali nucleari (seduta 48 del 5 agosto 2008).
Flavia Perina vota a favore dell’abolizione dei limiti per i pagamenti in contante ai professionisti (seduta 48 del 5 agosto 2008).
Flavia Perina vota a favore dello scudo fiscale (seduta 225 del 2 ottobre 2009).
Flavia Perina vota a favore del Lodo Alfano (seduta 32 del 10 luglio 2008).
Flavia Perina vota a favore dell’abolizione dell’ICI (seduta 26 dell’1 luglio 2008).
Flavia Perina è cofirmataria della mozione Cota e altri per l’istituzione delle classi ponte per gli stranieri (seduta 66 del 14 ottobre 2009).
Flavia Perina è cofirmataria dell’interrogazione che sostiene il carattere disciminatorio di una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate per la quale l’iscrizione dei figli a scuole private sarebbe indice di alto reddito delle famiglie.
Flavia Perina vota a favore della Social Card (seduta 48 del 5 agosto 2008).
Â
(Precisazione: ragionevoli cittadini “di sinistra” potrebbero ragionevolmente essere d’accordo con qualcuno di questi provvedimenti).
Â
Quando si dibatteva se Obama fosse troppo moderato o troppo liberal, qualcuno andò a vedere come votava da senatore e se si discostava (e quanto) dall’ortodossia del suo partito. Ebbene, su 129 volte in cui Flavia Perina e Ignazio La Russa sono stati presenti assieme in seduta, hanno dato lo stesso voto per 128 volte. Delle 11 volte che Berlusconi è stato presente con lei, hanno espresso lo stesso voto tutte e 11 le volte. Con Umberto Bossi sono andati d’accordo 166 volte su 167. Con Michela Vittoria Brambilla 69 su 71. Con Paolo Bonaiuti si sono trovati d’accordo 360 volte su 361. Più in generale, su 3979 votazioni nominali a cui ha partecipato (votazioni, cioè, in cui l’eventuale dissenso dal gruppo è scoperto), l’on. Perina ha votato diversamente dal Gruppo PdL 17 volte, lo 0,43% delle volte. Antonio Martino, per dire, ha espresso 146 voti ribelli su 3067 votazioni nominali (4.76%); Gaetano Pecorella (dico: Gaetano Pecorella) ha votato difformemente dal gruppo 50 volte in 3863 votazioni nominali (1.29%). Piero Fassino, per fare un esempio, ha votato in dissenso dal gruppo PD per 17 volte sulle 862 votazioni nominali a cui ha partecipato: quasi il 2% delle volte. Dati alla mano, Piero Fassino è un democratico ribelle quasi 5 volte tanto quanto Flavia Perina sia una pidiellina ribelle.
Â
La conclusione è modesta: i numeri spiegano poco, forse. Ma le suggestioni spirituali ancora meno.
Â
(Tutti i dati sono tratti da openpolis).
Â
Â
Â
Â