Shared by Max
Tutto bellissimo… ma questo pezzo qui… capolavoro…
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Nel tempo sarei cambiato molto, e avrei capito come e quanto fosse al limite anche inutile buttersi su certi temi, a meno di non avere delle prospettive del tutto nuove, personali o collettive, socioeconomiche o veterinarie. Mi sarei reso conto che quando si scrive bisogna evitare di tirare il calcio di rigore, perché le cose che si scrivono non esistono, si scelgono, si costruiscono. E costruire un calcio di rigore non ha senso. Può capitare, va bene, ma in quel caso bisogna fare gli scemi sul dischetto, una capriola, mostrare il sedere: che non sembri una cosa seria, col portiere fermo e tutti che trattengono il respiro, visto che pubblico, campo, maglia, pallone, fischio e tiro li hai inventati tu stesso medesimo che scrivi. I particolari da cui si giudica un giocatore sono altri, insomma. Altrimenti restano solo delle belle facce contriste (sic), che sembrano doversi fare carico di un dolore che negli altri è, ahimè, sopito. Venite qui, sentite che belle parole, venite qui che riflettiamo inzieme. Narcisismo consolatorio de sinistra, insomma: roba da conservatori cronici.
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