Shared by Max
Già …
L’ho letto in più posti, ma lo riprendo qui perché è un concetto molto rivelatore di come siamo ridotti: non l’Italia, non “il nostro Paeseâ€, non “questi tempiâ€. Di come siamo ridotti noi, ciascuno di noi.
Sandro Bondi, sotto le pressioni che lo accusavano per il crollo di Pompei, ha dichiarato di “non meritare le dimissioniâ€. E in quell’idea che le dimissioni siano una punizione, non un atto di responsabilità , sta tutta l’infantilità capricciosa e insicura che ha invaso l’età adulta, quella che dovrebbe essere della matura sicurezza di sé, delle proprie capacità e dei propri errori. Altro che sindromi di Peter Pan e nuove generazioni incapaci di crescere: l’immaturità egoriferita e fragile ha travolto da tempo le classi dirigenti adulte e anziane, la trasparenza della loro vanità le rende ridicole, tutto di loro è insicurezza e bisogno di affermazione di sé, perennemente insoddisfatto. E non è che Bondi sia un caso particolare: ci sono fior di navigati ed esperti politici anche nelle leadership di sinistra ostaggi irrisolti delle stesse fragilità infantili, a cui reagiscono con aggressività e machismi traditori e imbarazzanti. E riguarda tutti noi, in misure diverse: guardatevi in giro, ed è tutta una competizione per sentirsi qualcosa, ai propri occhi o a quelli degli altri.
Ma per i leader non è una giustificazione: è un’aggravante. Quando anche i dirigenti, i modelli, gli uomini di responsabilità , fanno scelte dettate dagli stessi capricci di chiunque non sappia accedere a quei ruoli, forse è meglio che li lascino. E che noi torniamo a votare persone con gradi maggiori di maturità e serenità con se stessi: qualcuna in giro ce ne dev’essere.