E’ comparso venerdì 21.09.12 un articolo in un quotidiano locale dove viene riportata una provocazione sul tema agricolo ambientale:
gli agricoltori devono fare scelte produttive nuove nel rispetto di questa nuova realtà [la crisi idrica]. Il kiwi va estirpato subito, perché è un lusso produttivo insostenibile. E’ una pianta originaria della Nuova Zelanda, dove l’acqua non manca: ce ne vuole tanta, e noi non l’abbiamo, perché siamo sulla via della desertificazione in Europa. Da parte nostra è un dovere sociale tornare alla nostra frutticultura tradizionale.
Ma questo kiwi è così pericoloso per il nostro territorio? E’ sua la totale responsabilità dei fiumi secchi di queste ultime estati? Quanto beve in una stagione una pianta di kiwi? Quante “piantate” ci sono in zona? Quanti ne vengono prodotti in un anno? Qual è il giro commerciale?
Voglio provare a capirne un po’ di più, in maniera molto laica… perché a me il kiwi non piace!