Ieri siamo andati alla riunione di presentazione delle classi prime della Scuola Primaria cui è iscritta mia figlia.
A parte la drammatica ignoranza dei colleghi genitori che hanno passato gran parte del tempo a commentare e a lamentarsi del fatto che non si capiva nulla anziché ascoltare, un’altra cosa mi ha particolarmente colpito: la solerte attenzione del Dirigente Scolastico a precisare il numero di bambini stranieri presenti in ogni classe.
La scena era all’incirca questa: “Classe 1° E“, elenco dei bambini poi “Preciso che in questa classe sono presenti 24 bambini, 12 maschi e 12 femmine. 4 stranieri.“. Con buona pace del fatto che questi bambini sono nati sei anni fa in un ospedale italiano e che in molti casi questi hanno frequentato il Nido e la Scuola dell’Infanzia che si trovano dall’altra parte del cortile della stessa scuola per un totale di almeno quattro anni. Che hanno mangiato più cappelletti che yassa, più piada che chapati. Che parlano un italiano romagnolo – in virtù anche della precedente esperienza scolastica comune - compatibile con quello dei loro compagni di classe, infarcito di  “ho rimasto“, “mi vado a casa” e “non so fare a scrivere“.
Quale importanza ha per me genitore sapere quanti sono i bambini che saranno in classe con mia figlia con un nome e cognome esotico (che poi alla fine è questa l’informazione reale che mi viene fornita)? E se poi a questo nome così complicato da leggere corrisponde il figlio di uno stimato professionista? Quanti pregiudizi sprecati.
Se invece l’intento implicito nel segnalare quanti bambini stranieri sono presenti in ogni classe sottende il desiderio di rassicurare i genitori sull’incolumità fisica e didattica dei propri figli e del loro futuro scolastico, suggerisco piuttosto di precisare quanti saranno i bambini che all’interno della classe sono seguiti dai Servizi Sociali del Comune, al momento unico indicatore della presenza di una situazione di difficoltà del minore e del suo nucleo familiare. [ref]Suonerebbe sgradevole, no?[/ref]
E i biondi. Che io non ho piacere che mia figlia frequenti dei bambini biondi. Che sono tutti antipatici. [ref]Sui razzismi nascosti – ma neanche tanto – consiglio i commenti che compaiono qua su questa notizia.[/ref]